KOOS
Last point of wiew
Finalmente lo Zefiro d'Oriente. Dopo una lunga cavalcata abbiamo scortato al suo castello il nostro datore di lavoro e adesso siamo pronti a occuparci di cose ben più serie. Dobbiamo assolutamente entrare nel castello. Mentre ci dirigiamo al mercato, per saperne di più su delle intimidazioni che i mercanti hanno subito e per indagare sulla scomparsa del capo delle guardie, veniamo chiamati da una figura su un tetto.
Una strana creatura attira la nostra attenzione: è molto grande, non so come faccia il tetto a sorreggerla, armata di un lungo spadone e di una balestra. Sto per intavolare un discorso con lei, quando scocca il dardo e cerca di colpirci. La lotta si fa subito accesa, riesco a colpirla con la balestra prima che gli altri abbiano avuto il tempo di estrarre la loro arma e poi corro subito contro il muro. Intanto Aaron, che Heironeous lo benedica, lancia la corda sul tetto e con il mio aiuto si arrampica in cima alla tetto. Subito comincia una lotta furibonda, dove noi siamo inermi, costretti a guardare e a sperare che Aaron non cada di sotto. Dopo qualche attimo vediamo il nostro amico che barcolla e cade. All'improvviso abbraccia il mostro e se lo trascina dietro, girandolo nella caduta. Inutile dire che la bestia giace a terra, con il collo spezzato. Aaron sembra stare bene, non ha nulla che non va, solo qualche graffio che per lui sono normali, è abituato a ben altro il ragazzo. Prego Heironeous ogni giorno perché Aaron sia sempre più implacabile con i nemici del bene.
Decidiamo di andare a curarci dal guaritore che ci ha aiutati l'altra volta. Mentre ci dirigiamo verso la sua casa, una freccia mi colpisce: sembra quasi che l'abbia tirata Torvald! Mentre sto li a chiedergli del suo gesto, vedo distintamente due frecce che cadono sul gruppo. Una mi colpisce nuovamente alla spalla, mentre l'altra sfiora l'occhio a Torvald,
Ad un certo punto sento un braccio che mi scaraventa contro una porta aperta: è Aaron, che mi ha tratto in salvo da quella scarica mortale. Subito capisco che c'è qualcosa che non va: l'intera zona si fa molto cupa, come se un enorme oscurità latente abbia colpito l'intera città. Aaron copre la porta con una tavola e cerca di capire chi ha tirato questi dardi.
Purtroppo il nostro aggressore non si fa vedere e rimane ben nascosto: ad un certo punto Aaron prende una boccetta marrone dalla sua sacca e intinge una freccia. Si alza velocemente in piedi e scaglia il dardo. Sta per tirarne un altro quando si alza lentamente, guardandosi intorno con aria assorta. Mi fa cenno di uscire, che il pericolo è passato.
Chiamiamo gli altri, che si erano rifugiati in un'altra casa: Torvald è molto ferito e ha bisogno di urgenti cure. Decidiamo di correre allo Zefiro d'Oriente per riprenderci: alla locanda ci accolgono come eroi, ma rimangono sbigottiti dalle condizioni di Torvald. Aaron intanto si è messo in un angolo a parlare con Sarav, che di nuovo si è messo a suonare: li raggiungo e inizio a chiedere informazioni su cosa potrebbe averci attaccato: infatti sembra che gli attacchi siano avvenuti con una crudele organizzazione, come se facessero tutti capo ad un'unica persona. Sarav afferma che i sicari che hanno cercato di ucciderci fanno parte di una particolare gilda, votata al sangue e alla morte e che siamo stati molto fortunati a scampare a questo tranello.
Il giorno dopo ci alziamo presto. Sarav non c'è, se ne è andato all'alba, in cerca di nuove avventure.
Ad un certo punto gli araldi suonano le trombe in strada e la gente intorno ci dice che il conte terrà un discorso nella piazza antistante il castello. Forse è la nostra occasione per entrare nel castello o per lo meno per vedere il nostro avversario.
Una volta arrivati nella piazza subito mi appare il conte: non mi sembra che sia diverso da qualsiasi altro essere umano. Però a un esame più attento vedo che ha una malvagità intrinseca che non mi piace. Se veramente è questa l'indole del sovrano della città, bisogna estirparlo al più presto!
Il conte intanto procede con alcuni annunci, contro dei facinorosi che hanno disturbato la quiete della città: chiusura immediata della fiera, divieto di portare armi, obbligo per i cittadini di ricomporre la milizia, chiusura delle porte della città. Sembra quasi che il conte si stia preparando per un assedio o che voglia scatenare una guerra o qualche altra catastrofe.
Propongo di entrare a far parte della milizia, così da poter entrare nel castello con più facilità e continuare a portare armi.
Sarav, che intanto ci ha raggiunto, ce lo sconsiglia vivamente, ma non fa in tempo a dire una frase completa che veniamo subito attaccati da due lati. Subito ci sparpagliamo e corriamo al riparo. Vedo con la coda dell'occhio Aaron che corre in una direzione precisa, seguito a ruota libera da Ays. Torvald si rifugia dietro un angolo, cercando di vedere da che parte arrivano i micidiali dardi. Mi guardo intorno quando una freccia mi colpisce alla schiena. Subito mi sento molto debilitato, come se fossi appena uscito da una brutta malattia. Però capisco da che parte è arrivata la freccia. Corre in quella direzione, certo di aver visto la figura ammantata di nero che mi ha colpito. Mentre corro in quella direzione, sento un forte crollo alle mie spalle seguito da una folata di vento molto freddo. Senza badare a quello che è successo, corro contro il mio aggressore: la lotta si fa subito furibonda, senza esclusione di colpi. Ad un certo punto arriva Aaron che con un enorme fendente abbatte il nostro nemico. La strada è nuovamente silenziosa: le rovine fumanti di una casa svettano sullo sfondo, mentre gli altri ci raggiungono. Mi dicono che ha fatto tutto Aaron con un enorme fendente della sua lama. Continuo a stupirmi sempre di quello che il ragazzo sa fare.
Visto l'entità delle mie ferite, corriamo al tempio di Pelor, che nonostante sia stato chiuso, confidiamo che accolga ancora i guaritori necessari per curarmi, visto l'entità delle mie ferite.
Il tempio è strano: oltre a emanare malvagità da tutti i pori, vediamo una colonna di fuoco che svetta dal centro dell'altare. Al suo interno una figura vagamente demoniaca ci accoglie e ci attacca, accompagnato da quelli che sembrano cani infuocati.
Lo scontro si fa subito cruento e solamente grazie alla nostra abilità riusciamo a sopravvivere: io riesco con un gran fendente ad abbattere un cane, mentre per la creatura occorre tutta la violenza di Aaron per abbatterla.
Alla fine dello scontro ci guardiamo intorno: la sala è sempre nera,orrenda come la morte: la colonna di fuoco non accenna a scomparire. All'improvviso sentiamo una voce nelle nostre teste. Ci invoglia a essergli amica, a non fargli del male. E' ovvio che è un tranello, che è tutto un inganno per sviaci dalla nostra missione. Ma cosa? I miei compagni sono convinti delle affermazioni della voce, gli sono amici. Cerco disperatamente di convincerli: evoco nella mente di Aaron immagini della sua infanzia, gli spiego che Cal non lo avrebbe mai ubbidito a una voce incorporea, che suo padre non lo avrebbe mai fatto.
Intanto cerco di prendere Ays e di portarla fuori, ma purtroppo lei mi sfugge, riesce a divincolarsi e a uscire dal mio campo visivo. Allora occorrono decisioni drastiche: afferro Aaron e cerco di buttarlo a terra, per impedirgli di perdersi anche lui nella follia. Anche Torvald mi sembra spento: nonostante la voce appartenga alla stessa persona che ha distrutto il suo tempio, lui è convinto che sia stato io a compiere quello scempio.
Parlo con Aaron, di quanto siamo stati bene insieme, di quanto abbiamo combattuto io e lui, di quante volte lo ho curato da innumerevoli ferite.
Ad un certo punto lui mi afferra, sta per scagliarmi nella colonna di fuoco, quando infine rinsavisce!
Lo abbraccio e sfodero l'arma, pronto a combattere con le unghie e con i denti.
Sento subito una fortissima pressione alla testa, ma non riesco a parlare, sono come bloccato da delle braccia molto viscide e potenti. Ad un certo punto riesco a divincolarmi e a gridare a Aaron in che direzione deve colpire: purtroppo il nostro avversario è invisibile e molto forte e Aaron non riesce a colpirlo.
Con un disperato movimento del polso riesco a conficcargli il coltello nel fianco. Aaron attacca subito in quella direzione e mena un enorme fendente. Purtroppo la creatura non muore e continua a restare avvinghiata alla mia testa.
Cerco ancora di liberarmi, quando avverto un fortissimo dolore al collo e il buio mi avvolge.
-Ben fatto Koos.-
-Dove sono?-
-In pace, al mio fianco. Non ti basta?-
-Sono morto? Alla fine il male ha trionfato? Che ne sarà della città, ora che non ci sono per difenderla?-
-Il male non ha trionfato. Guarda tu stesso. Aaron ha scagliato il tuo corpo tra le fiamme e la tua essenza pura e priva di malizia ha purificato il tempio. Oggi hai fatto un grande favore alle forze del bene. Adesso vieni, dobbiamo andare.-
-Dove?-
-Voi umani, fate sempre troppe domande e mai al momento giusto. Fidati di me Koos, ti porterò da colui che hai sempre pregato, che hai sempre ammirato. Ti siederai al suo fianco, accanto a tuo nonno, per far parte del grande esercito della luce.-
-E poi?-
-Poi verrai rivestito di fulgore e la tua anima sarà finalmente in pace con tutto. Sei pronto Koos? Guarda ancora una volta i tuoi amici, guarda Torvald che piange la tua scomparsa, guarda Aaron che cerca di capire cosa è successo e Ays, nell'ombra, con il volto nascosto e privo di espressione. Ora li proteggerai meglio, come un vento benevolo che soffia al mattino, portando odore di mare e di avventure.-
-Andiamo.-
Bel finale! :-)
RispondiEliminaE Vrael??
si decisamente! mi sono commosso!
RispondiEliminada tony:
RispondiEliminaCacchio franz non dovevi dargliela, maledizione, i tuoi pg muoiono quando Aaron inizia ad apprezzarli dannazione! Ma sto tuo arcere, voglio sia sempre intonso alla Ays!! 38
Ps: sto pow lo definirei poetico, il prossimo 38 di Aaron sarà per il suo amico paladino!!