Spostati Nano di Merda!

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martedì 25 ottobre 2011

[Anatema della vita] 2. L'adunata

Il sommo sacerdote raccontò la visione all'alto clero di Ayndril e condivisero la loro preoccupazione con il consiglio dei paladini. Questi, nella stessa sede, riportarono di numerose aggressioni da parte di schiere infinite di creature sorde, mute e cieche, che si trascinavano su membra marce e scarnificate, ma vivificate da un malanimo comune.
I paladini furono spediti ai cinque estremi del regno a riportare la luce di Pelor ed Heironeus, ma la terra continuava a dare verdura priva di sapore e frutta priva di colore, gli alberi crescevano privi di sostanza e i fiori non spargevano più alcun profumo; le madri di notte sentivano i loro figli piangere e ansimare per gli incubi e le nubi temporalesche che circondavano il reame erano immensi presagi di desolazione.

I paladini fallirono nel loro tentativo e la luce degli dei misericordiosi cominciò ad affievolirsi.
Quando tornarono alla capitale portarono con loro soltanto la lista dei nomi di coloro che erano morti, perché il corpo era andato a nutrire le schiere animate dei grigi nemici. Il sommo sacerdote diede, quindi, incarico ai suoi servitori scrivani di controllare tutti i nomi e assicurarsi che nessuno di coloro che erano morti si trovasse tra i 78125 da lui dettati. Così era.
Fu cosi` che il sommo sacerdote radunò nuovamente l'alto clero e il consiglio dei paladini e condivise la conoscenza dell'esistenza dei pentacoli. Alcuni dei nobili cavalieri impiegarono le loro estese risorse per indagare sulle persone dietro quella lista di nomi e di tutti i pentacoli selezionati non ne risultò uno anche solo manchevole di un membro, ma meno di un quarto di quei nomi corrispondeva a un cavaliere o un capitano di provata fama.
Allora, il più giovane dei paladini, spaventato dalle atrocità viste nei mesi prima e confuso da siffatte liste, prese la parola: "Signorie Vostre, ho assistito nel lontano est alla caduta della Stella del Mattino, al crollo del ponte di Magestillo e alla levata delle vestigia dei sacri Cavalieri di Apero dal cimitero dell'antica e maestosa abazia di Ywalik, smembrata pietra dopo pietra da quegli stessi cavalieri. Ho soccorso e poi abbandonato esanime il più nobile cavaliere di cui ora occupo il posto in questo consesso, perché le orde che ci circondavano erano di mille volte superiori a noi in numero. Vi pongo, quindi, quest'unico quesito: cosa possono 78125 persone di cui un quinto di umile lignaggio, senza un addestramento adeguato o capacità degne di nota, contro un male tanto potente?". Poi regnò il silenzio.

Il sole benedisse le finestre e le porte del Tribunale della Fede per cinque albe. Le guardie che custodivano come un unico cordone le porte non permisero l'ingresso di nulla, nemmeno acqua né cibo. E niente trapelava, né una parola o un grido si udiva provenire dall'interno.
Al tramonto del quinto giorno, un paladino divenuto di recente padre per la quinta volta, sedutosi accanto a una finestra, osservava malinconico il girotondo di alcune bambine nel vicino Convento delle Vergini. Le giovani vorticavano ed erano perfette nella loro unità: nulla sembrava turbarle, nulla sembrava insidiare i loro abbracci, nulla sembrava spezzare il loro legame.

"Per decreto del sommo sacerdote e dell'alto consiglio dei Paladini, si chiede a tutta la popolazione di recare il seguente messaggio fin nel più remoto angolo del regno: chiunque trovi il proprio nome presente in una delle liste affisse presso le chiese o i municipi o le caserme dei vostri villaggi è invitato a presentarsi entro la quinta luna dell'anno corrente davanti al sommo sacerdote in persona. Grandi pericoli incombono sulle vite di ciascuno di noi. Questo è un appello al vostro onore e grande sarà la vostra gloria in futuro."

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